Vita Sancti Marini

Ms. F.III.16

Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria

Secolo X

Tiratura limitata

  • Formato cm 21,5 x 30
  • 9 carte
  • Stampa fine art
  • Carta pergamena trattata a mano per il raggiungimento dello stato ottimale di invecchiamento
  • Legatura eseguita artigianalmente
  • Cucitura a mano
  • Incassatura su carta antica
  • Coperta in legno con borchie

Il più antico manoscritto ritrovato sulla vita di San Marino

Iscritto nel Registro Memoria del Mondo UNESCO

Presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino è conservato il codice manoscritto F.III.16, che nelle carte 182r–190v reca la più antica testimonianza esistente della Vita Sanctorum Marini et Leonis, più brevemente nota come Vita Sancti Marini. Il testo narra l’itinerario materiale e spirituale di Marino, tagliapietre del III–IV secolo d.C., che dall’isola di Arbe (oggi Raab, in Croazia) giunse alle coste dell’alto Adriatico presso la città romana di Ariminum (Rimini) e infine si stabilì sul Monte Titano, fondando la comunità che oggi è la Repubblica di San Marino.

Scritto in un latino ascrivibile al periodo tardo-imperiale e alto medievale, il manoscritto non si limita a documentare il viaggio e i luoghi: racconta la scelta di fede e di vita di Marino, improntata a laboriosità, solidarietà, indipendenza e libertà, attraverso i quali fondare una comunità basata su principi civili e spirituali condivisi. Nel panorama delle opere agiografiche altomedievali, spesso raccolte in testi definiti Passionarii, la Vita Sanctorum Marini et Leonis si distingue per la complessità dell’itinerario geografico e per il contenuto civile e morale, anticipando modelli sociali e politici che saranno codificati solo in epoche successive.

La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino custodisce questo manoscritto dal 1824, frutto del laboratorio di copiatura dell’eminente scriptorium altomedievale dell’Abbazia di Bobbio. Nonostante le gravi perdite subite a causa dell’incendio del 1904 e del bombardamento del 1942, il manoscritto ha continuato a ricevere attenzione internazionale, generando un flusso di donazioni da biblioteche di tutto il mondo, anche in forma di facsimili, contribuendo alla nascita di una sensibilità globale alla conservazione documentaria, oggi parte integrante degli obiettivi UNESCO.

Il manoscritto originale F.III.16, contenente la Vita Sancti Marini, è ufficialmente iscritto nel Registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO a febbraio 2025. La candidatura, presentata congiuntamente da San Marino, Italia e Croazia, testimonia il valore storico e culturale condiviso del documento, venerato anche in Dalmazia, e rafforza i legami storici e spirituali tra le tre nazioni promotrici. L’iscrizione UNESCO conferma il valore universale del manoscritto, garantendone la conservazione e l’accessibilità nel tempo, e preservando la memoria collettiva affinché continui a ispirare e dialogare con le generazioni future.