La Cosmographia di Claudio Tolomeo

Codice Pluteo 30.3

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana

Secolo XV

Tiratura limitata

  • Formato cm 29,5 x 43
  • 134 carte
  • Stampa fine art
  • Applicazione dell’oro in lamina
  • Carta pergamena trattata a mano per il raggiungimento dello stato ottimale di invecchiamento
  • Legatura eseguita artigianalmente
  • Cucitura a mano
  • Incassatura su carta antica
  • Coperta in pelle con cantonali decorati

Il prezioso manoscritto pergamenaceo con la Geographia di Tolomeo, presentato in questa elegante edizione, si conserva presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Si tratta del manoscritto Pluteo 30.3, decorato con tavole, incorniciate in oro, a supporto del testo di Tolomeo. Il codice appartiene ad uno dei filoni più rappresentativi della tradizione manoscritta tolemaica del XV secolo, quella di Niccolò Germanico o Donnus Nicolaus Germanus, cosmografo ed astrologo tedesco, nella traduzione latina dal greco di Iacopo Angeli da Scarperia, ribattezzata con il titolo Cosmographia.
Nel II secolo d.C., sotto l’imperatore Adriano, l’astronomo e geografo Claudio Tolomeo scrisse in greco la Geographia. L’opera rappresenta l’espressione più alta delle conoscenze geografiche greco-romane. Considerato il teorico del geocentrismo e l’ultimo grande geografo dell’antichità, Tolomeo visse in Egitto nel 100 d.C. e morì ad Alessandria d’Egitto nel 178 d.C., nativo di Pelusium o di Tolemaide, fu bibliotecario ad Alessandria d’Egitto. Tolomeo è la personalità scientifica che ha maggiormente influenzato il Medioevo e la prima Età moderna con il suo trattato.
L’opera è ambiziosa. Negli otto libri vengono esposti i principi della conoscenza scientifica del mondo abitato, inteso come l’ecumene, base della scienza della geografia, vengono inoltre citati i circa otto mila luoghi geografici con le loro coordinate, latitudine e longitudine, e una breve descrizione delle caratteristiche topografiche.
La Geographia di Tolomeo, ci parla della fortuna di cui godettero già a partire dalla metà del Trecento i testi scientifici latini e greci, per culminare con la riscoperta del geografo Claudio Tolomeo, nei primi anni del Quattrocento, sulla scia dello studio degli autori della letteratura antica con l’affermarsi dell’Umanesimo.
Alla fine del Trecento, Firenze era già un rinomato centro commerciale e, di conseguenza, aveva sviluppato un grande interesse per gli studi geografici, indispensabili per i viaggi commerciali e l’attività bancaria strettamente connessa. Nella Firenze umanistica, dunque, capitale artistica e intellettuale, in cui erano attivi filologi, copisti, miniatori e cartografi, era diventata anche un punto d’incontro per viandanti e umanisti stranieri, che con i loro resoconti di viaggio e lettere, parteciparono a sviluppare intorno al testo di Tolomeo un’intensa attività di studio e di produzione di manoscritti.
Per tutto il XV secolo Firenze è il centro di elezione per la produzione del testo della Geographia di Tolomeo. Numerosi manoscritti riconducono alle prestigiose botteghe di librai fiorentini alle quali si rivolgeva una selezionata e colta clientela per allestire le loro biblioteche.