PATRIMONIO DELL’UMANITÀ UNESCO
Hs. 1948
Darmstadt, Universitäts – und Landesbibliothek
Secolo X
Tiratura limitata
- Formato 22,2 x 29,7 cm
- 352 pagine
- Stampa fine art
- Applicazione della lamina d’oro
- Carta pergamena trattata a mano
- Legatura in ottone con gemme di lapislazzuli
- Cucitura a mano
- Incassatura su carta antica
Il Gero Codex (950‑970) è uno dei più splendidi manoscritti miniati ottoniani, realizzato presso l’abbazia di Reichenau e destinato alla basilica di San Pietro del Duomo di Colonia. Conservato oggi alla Landesbibliothek von Hesse a Darmstadt, il codice consta di 176 fogli in minuscola carolina, scritti da un unico copista, il monaco Anno di Reichenau, autore anche dei poemi dedicatori.
Appartenente al gruppo di Eburnant, il manoscritto riflette l’eredità carolingia reinterpretata con eleganza nelle miniature, tra cui il Cristo in Maestà e i ritratti degli evangelisti, caratterizzati da colori luminosi, oro e argento.
Le scene dedicatorie testimoniano i rapporti culturali e politici dell’epoca:
Il monaco Annone porge il codice a Gerone (7v): Gerone, futuro arcivescovo e già cappellano di Ottone I, è ritratto più grande del donatore e seduto su uno scranno con comodo cuscino. L’ambientazione è su uno sfondo celeste-violetto astratto, priva di riferimenti architettonici; la dignità di Gerone è sottolineata dallo splendore degli abiti, mentre Annone indossa vesti liturgiche più semplici ma solennemente adeguate al gesto, simbolo della sua responsabilità nello scriptorium.
Gerone offre l’Evangelistario a San Pietro (6v): Gerone, vestito sobriamente ma con solennità, porge un prezioso libro ricoperto d’oro all’apostolo Pietro, raffigurato più grande e seduto su un cuscino rosso, con tunica rosa pallido e mantello celeste. Pietro benedice il dono con la mano destra e regge le chiavi con la sinistra, incarnando la Chiesa universale. La scena evidenzia la funzione di Gerone come mecenate e fondatore di monasteri benedettini.
Il Gero Codex è così espressione della Rinascita Ottoniana, dove arte, liturgia e potere imperiale si intrecciano. Le miniature di Reichenau, dichiarate Memoria del Mondo UNESCO, rappresentano un modello di eccellenza artistica e spirituale, simbolo di una cultura in dialogo tra fede, sapere e autorità.



