Et Archimedaeo Ingenio Notissimus

L’immagine di Leonardo tra analisi storica e indagine computazionale

Tiratura limitata

Il Volume Et Archimedaeo Ingenio Notissimus – L’immagine di Leonardo tra analisi storica e indagine computazionale si compone di due cotributi Il mito di Leonardo in fieri: l’immagine visiva e il ritratto letterario di Giovanna Perini Folesani, e Il “knowedge by vision” dei sistemi spaziali da Leonardo ai sistemi computazionali di Marco Gaiani e Berta Martini, ed è introdotto dal saggio di Louis Godart, Il Rinascimento e Leonardo che ne fornisce il quadro culturale.
 
Il saggio di Giovanna Perini Folesani intreccia una rilettura, per taluni aspetti ermeneutici innovativa, delle testimonianze storico-letterarie cinquecentesche su Leonardo con l’immagine visiva che si è stratificata e affermata nel corso dei secoli: mentre il profilo biografico-letterario nel Sei-Settecento e nell’Ottocento prosegue (salvo integrazioni e precisazioni dovute alla ricerca positiva di documenti) sulle linee tracciate nel Cinquecento, quella iconografica assume anche nuove declinazioni, traendole da fonti visive non sempre rintracciabili. L’analisi dei temi biografici via via sviluppati dalla letteratura artistica cinquecentesca fornisce il pretesto per riproporre nel dovizioso apparato illustrativo (oltre ad alcune poche opere di confronto) le opere pittoriche certe di Leonardo, anche in dettaglio, e per mostrare una selezione dei suoi disegni più famosi.
 
Il saggio di Marco Gaiani e Berta Martini propone approfondimenti di aspetti relativamente poco trattati di Leonardo da Vinci: tecnica di disegno e metodo conoscitivo.
Lo scritto, muovendo da un celebre passo di Leonardo, «Adunque [per conoscere] è necessario figurare e descrivere», ne utilizza principio e contesto culturale per cercare di definire tecniche, limiti e ricadute in tre direzioni differenti e complementari. La prima si propone di indagare il modo di disegnare di Leonardo sfruttando ISLe – InSight Leonardo un artefatto comunicativo digitale che si propone come mezzo per surrogare, indagare, descrivere e comunicare i disegni, i loro metodi e i loro contenuti.
 
La seconda mira, più in generale, a costruire un legame tra tecniche rappresentative e contenuti, in modo da rendere conto dell’«Adunque [per conoscere] è necessario figurare e descrivere» non tanto da un punto di vista teorico o filosofico, quanto da un punto di vista della sua specifica applicazione per pervenire alla conoscenza.
Infine, l’ultima riguarda lo stretto legame che il metodo Leonardiano ascrive con le moderne tecniche di knowledge by vision sfruttate dai sistemi computazionali.